Ricordo che se si arrivava col treno da Venezia o Parma/Cremona c’era il cavalcavia Kennedy a “baluardo”della stazione ed in egual modo arrivando da Milano/Bergamo c’era il ponte in ferro prospicente via Folonari e negli anni sessanta mio papà mi portava su questi ponti per vedere le ultime locomotive. Le mitiche 625 che arrivavano o partivano dalla stazione con il loro ampio pennacchio bianco di fumo, simile allo zucchero filato. Anche se il contatto era “etereo” quanta gioia da bambino entrare in questi nuvoloni bianchissimi e pensare che il carbone era nero,nero! (Massimo Giliberti)
Era il regalo più bello che mio padre potesse farmi andare sul ponte di ferro a vedere le “caffettiere”che partivano!
E a proposito di locomotive,nella zona della stazione verso il sottopasso di Via Cremona c’era il cosiddetto “triangolo”di binari,visibile dal cavalcavia Kennedy aguzzando gli occhi,che permetteva di invertire la direzione delle “vaporiere”,senza che avessero dovuto ricorrere alle classiche piattaforme girevoli,un paio spettacolari con i recoveri, visibili arrivando a Milano e riprodotte in miniatura per completare i plastici,che erano tra i passatempi domestici specie degli anni ’60/’70,per chi aveva spazio,tempo e soldini da dedicargli.
Io ricordo quando l’hanno costruito…era una cosa stranissima, una strada rialzata che passava sopra ai campi, vicino al vecchi gasometro. Poi lo attraversavo tutti i giorni sul pullmino della scuola che mi riportava a casa. Una bambina abitava proprio al gasometro. Forse suo papà era il custode…
eccezionale quando addobbato in primavera con le luci del mitico lunapark istallato alla fine del cavalcavia sulla destra in zona ora brescia due all’epoca era praticamente aperta campagna con tanto di grilli canterini , una brescia che non tornera’ e mi spiace per i giovani d’oggi