Il negozio non-negozio

Un luogo che adoravo. Si potevano passare ore a osservarne le vetrine, perdendosi tra le centinaia di oggetti, libri, vecchie riviste, dischi, giocattoli, ritagli di giornale e foglietti scritti a penna con citazioni o fatti che avevano colpito l’anziana proprietaria dalle lunghe unghie laccate. Era come se nulla fosse posizionato a caso, ma facesse parte di una sottile rete di nessi, legami e contrapposizioni. Non tutto era in vendita e quando si riusciva a comprare qualcosa si concludeva la transazione restando sulla porta: la scusa ufficiale era che dentro ci si stava a malapena. Qualcuno riconosce questo posto?

8 COMMENTI

  1. In quel microscopico negozio in angolo a via Gabriele Rosa, ci andavo nei primi anni 80 ad acquistare i francobolli per la mia collazione.
    In seguito ricordo, ci compravo fumetti e adesivi.
    Malgrado angusto e bizzarro, manca davvero un posto cosi nell’odierna Brescia.

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